Un network player solitamente offre:

• Web radio: esistono migliaia di radio internet suddivise per nazioni e generi musicali, gratuite e provenienti da tutto il mondo. Alcune di queste radio internet consentono l’ascolto in altà qualità.
• Servizi streaming: alcuni lettori dispongono di servizi di streaming per la rete locale (ad esempio AirPlay consente di ascoltare la musica archiviata nei computer tramite iTunes, oppure in modalità wireless da iPhone e iPad). Inoltre sono disponibili anche servizi su abbonamento come Spotify, Tidal, Qobuz, Amazon Music, etc. che danno accesso a una libreria musicale virtualmente infinita, spesso in alta risoluzione.
• Archivio musicale: attraverso la connessione di rete, il lettore può anche accedere ad un archivio musicale che sia memorizzato su un hard disk di rete (NAS) oppure su un computer dotato di software che consenta la condivisione musicale con il lettore (ad esempio: un PC Windows dotato di Windows Media Player 11 oppure 12). In questo modo è possibile anche ascoltare musica ad alta risoluzione (con una qualità superiore a quella del CD) a patto che sia la rete e sia il software installato nel computer supportino le specifiche dei file audio HD.
• Ingresso USB: molti lettori di rete sono dotati anche di porta USB per memory stick (chiavetta) o hard disk USB. In questo caso è il player del lettore di rete a leggere direttamente il file audio dal dispositivo USB senza necessità di una connessione internet. Per tal via è possibile riprodurre musica ad alta risoluzione compatibilmente con il livello di risoluzione del file originale.
• Connessione USB asincrona: molti network player offrono anche la possibilità di collegare direttamente il computer (Windows o Mac) al lettore stesso, con una connessione USB asincrona. Questa soluzione consente la miglior qualità di ascolto possibile dei file musicali archiviati sul proprio computer, è infatti il lettore di rete che gestisce la trasmissione dei dati audio dal computer, in modo da avere la massima precisione nella riproduzione musicale.

Negli ultimi anni, parallelamente alla diffusione sempre più capillare della musica liquida, stiamo assistendo ad una vera e propria ”esplosione demografica“ delle unità di conversione D/A. Queste macchine svolgono un lavoro preciso: convertire accuratamente la stringa di dati costituente ciascun brano proveniente da una sorgente digitale (Come ad esempio un network player) nel classico segnale analogico da “dare in pasto” al sistema di amplificazione.

In ossequio all’adagio che ci insegna quanto “in alta fedeltà nulla suona meglio del suo circuito di alimentazione” è facile comprendere quanto la ricerca della qualità più spinta passi attraverso la specializzazione delle funzioni.

Da balocco ad alta tecnologia per una ristretta elite di audiofili che negli anni 90 separavano la “meccanica di lettura” dal convertitore, questi oggetti sono ora divenuti un fruibile lasciapassare verso i nuovi eccitanti orizzonti dello standard digitale.